Enzo Giudici: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
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|Epoca = 1900
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|PostNazionalità =, fu membro dell'[[Accademia delle Scienze di Lione | académie des sciences, belles-lettres et arts de Lyon]] e dell'académie racinienne<ref name="Possenti">Prefazione di [[Antonio Possenti]] agli [http://prof-enzo-giudici.blogspot.com/p/biografia.html ''Studi in memoria di Enzo Giudici: Il tema della fortuna nella letteratura francese e italiana del Rinascimento'']</ref><ref name="Diliberto">[http://www.castelloincantato.it/?p=18118 Articolo di Erika Diliberto apparso sulla Rivista "Castello Incantato" del 15 settembre 2010]</ref><ref>[http://www.labiografia.it/dizionari-on-line.html Dizionario biografico delle centrodestre]</ref>; accademico di lingua e letteratura francese presso le Università di Lecce e Salerno, l'Istituto Orientale di Napoli e le Università di Macerata e di [[Roma]]2<ref name="Possenti"/><ref name="Diliberto"/>. Fu il {{chiarire|primo ad aver raccolto e pubblicato tutte le opere di Louise Labé|pubblicato in 1555}}, traducendole in italiano e scoprendo anche {{chiarire|alcuni inediti}}<ref>[http://dspace.uniroma2.it/dspace/bitstream/2108/1085/5/5_Corpus_lettere.pdf 1941 Archivio istituzionale dell'Università di Roma ''Tor Vergata'', Raccolta di manoscritti, Lettere di Mario Luzi a Giacinto Spagnoletti], p. 230, nota n. 640</ref>
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== Biografia ==
== Biografia ==
=== La famiglia ===
=== La famiglia ===
Figlio di Isabella {{chiarire|Sorge|o Sorce?}} e [[Paolo Giudici]], appartenenti {{cn|entrambi a famiglie illustri di quella parte della provincia siciliana colta, modernamente attiva ed impegnata culturalmente e politicamente nelle vicende del proprio tempo}}. Le due famiglie contano infatti altri uomini illustri, quali ad esempio lo storico e {{chiarire|Prefetto del [[Regno d’Italia]] [[Giuseppe Sorge]]|quale legame ?}} (1857-1937) , il {{cn|prozio}} Desiderio Sorge, vittima della mafia che aveva tentato di contrastare; il critico letterario e deputato del Regno [[Paolo Emiliani Giudici]] (1812-1872) , e lo stesso padre di Enzo, Paolo Giudici<ref>[http://digilander.libero.it/stirpes/giudicip.html</ref>, {{cn|ex [[Arditi | Ardito]]}}, romanziere, saggista e arabista, autore tra l’altro di una Storia d’Italia illustrata in otto volumi (ed. Nerbini - Firenze - 1960)<ref name="Possenti"/><ref name="Diliberto"/>.
Figlio di Isabella Sorge<ref> indicata anche come Sorce: la famiglia cambiò il cognome in Sorge nel 1916, come è indicato anche nella biografia di Giuseppe Sorge</ref> e [[Paolo Giudici]], appartenenti {{cn|entrambi a famiglie illustri di quella parte della provincia siciliana colta, modernamente attiva ed impegnata culturalmente e politicamente nelle vicende del proprio tempo}}. Le due famiglie contano infatti altri uomini illustri, quali ad esempio lo storico e Prefetto del [[Regno d’Italia]] [[Giuseppe Sorge]]<ref>[http://prof-enzo-giudici.blogspot.com/p/foto-di-famiglia.html v.la pagina ''Album di famiglia'' nel sito/blog ufficiale su Enzo Giudici]</ref> (1857-1937), il prozio Desiderio Sorge<ref>[http://prof-enzo-giudici.blogspot.com/p/foto-di-famiglia.html v.la pagina ''Album di famiglia'' nel sito/blog ufficiale su Enzo Giudici]</ref> , vittima della mafia che aveva tentato di contrastare; il critico letterario e deputato del Regno [[Paolo Emiliani Giudici]] (1812-1872) , e lo stesso padre di Enzo, Paolo Giudici<ref>[http://digilander.libero.it/stirpes/giudicip.html</ref><ref>http://mussomelilive.altervista.org/paolo_giudici.htm </ref>, ex [[Arditi | Ardito]]<ref>Enzo Falzone, ''Uomini illustri di Caltanissetta'', pubblicazione a cura dell'Ente provinciale turismo – Associazione turistica pro loco di Caltanissetta, con la collaborazione dell'Assessorato Regionale ai beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione - Caltanissetta, giugno 1984 - Tipografia Paruzzo</ref> , romanziere, saggista e arabista, autore tra l’altro di una Storia d’Italia illustrata in otto volumi (ed. Nerbini - Firenze - 1960)<ref name="Possenti"/><ref name="Diliberto"/>.


=== L’infanzia e gli studi ===
=== L’infanzia e gli studi ===
All’età di tre anni perse la madre {{cn|a causa di una febbre tifoidea}}, mentre la famiglia si trovava a [[Parma]] dove Paolo Giudici era professore di greco e di latino.
All’età di tre anni perse la madre a causa di una febbre tifoidea<ref>[http://prof-enzo-giudici.blogspot.com/p/foto-di-famiglia.html v.la pagina ''Album di famiglia'' nel sito/blog ufficiale su Enzo Giudici]</ref>, mentre la famiglia si trovava a [[Parma]] dove Paolo Giudici era professore di greco e di latino.
Non potendo prendersi cura da solo del bambino, egli lo ricondusse in [[Sicilia]] e lo affidò ad una coppia di zii {{cn|senza figli}}, che {{cn|lo alleveranno come dei veri genitori}} fino all’età di dieci anni, quando Enzo lasciò la [[Sicilia]] per seguire il padre. I frequenti cambiamenti di sede di questi portarono il giovane Enzo a proseguire i suoi studi a [[Piacenza]], [[Pavia]], [[Potenza (Italia)|Potenza]] e [[Roma]].
Non potendo prendersi cura da solo del bambino, egli lo ricondusse in [[Sicilia]] e lo affidò ad una coppia di zii senza figli, che lo alleveranno come dei veri genitori fino all’età di dieci anni<ref>[http://prof-enzo-giudici.blogspot.com/p/foto-di-famiglia.html v.la pagina ''Album di famiglia'' nel sito/blog ufficiale su Enzo Giudici]</ref>, quando Enzo lasciò la [[Sicilia]] per seguire il padre. I frequenti cambiamenti di sede di questi portarono il giovane Enzo a proseguire i suoi studi a [[Piacenza]], [[Pavia]], [[Potenza (Italia)|Potenza]] e [[Roma]].
Conseguì la laurea in lettere nel [[1944]]. Soltanto dopo altri quattro anni riuscì a trovare un lavoro, insegnando in scuole di vario ordine e grado, quali l'Avviamento, le scuole Medie e i Licei.
Conseguì la laurea in lettere nel [[1944]]. Soltanto dopo altri quattro anni riuscì a trovare un lavoro, insegnando in scuole di vario ordine e grado, quali l'Avviamento, le scuole Medie e i Licei.
Iniziò la carriera universitaria come lettore d’italiano alla Facoltà di Lettere dell’Università di [[Tolosa]], nel periodo [[1957]]-[[1962]]<ref name="Possenti"/><ref name="Diliberto"/>.
Iniziò la carriera universitaria come lettore d’italiano alla Facoltà di Lettere dell’Università di [[Tolosa]], nel periodo [[1957]]-[[1962]]<ref name="Possenti"/><ref name="Diliberto"/>.
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=== La visione internazionale della cultura ===
=== La visione internazionale della cultura ===
Studioso di fama internazionale, {{cn|cercò sempre il coinvolgimento culturale degli esperti del settore di diverse nazionalità}}, dando vita ad un rapporto ante litteram di scambi culturali tra Università di diversi Paesi, {{cn|lasciando segni profondi}} di questa sua attività ed ottenendo vari riconoscimenti. Instaurò rapporti {{cn|particolarmente intensi}} con l’Università polacca di [[Lodz]], nonostante la tensione politica esistente all’epoca in [[Europa]] tra il [[blocco orientale]] e il [[blocco occidentale]]<ref>[http://books.google.com/books?id=I-7aTbzePiYC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=enzo%20giudici&f=false R. Sani, ''Attilio Moroni. Scritti rettorali. Le relazioni per l'inaugurazione dell'anno accademico (1977-1985) e altri scritti'', Alfabetica Edizioni, 2006, p. 36 e 60] </ref>.
Studioso di fama internazionale, cercò sempre il coinvolgimento culturale degli esperti del settore di diverse nazionalità, dando vita ad un rapporto ante litteram di scambi culturali tra Università di diversi Paesi, lasciando segni profondi di questa sua attività<ref>v. Michel Perronet, dell'Università di Montpellier, nel suo articolo sul Bulletin de l'Association d'étude sur l'humanisme, la réforme et la renaissance, n. 34, 1992, pp. 131-133</ref>. Instaurò rapporti particolarmente intensi con l’Università polacca di [[Lodz]], nonostante la tensione politica esistente all’epoca in [[Europa]] tra il [[blocco orientale]] e il [[blocco occidentale]]<ref>[http://books.google.com/books?id=I-7aTbzePiYC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=enzo%20giudici&f=false R. Sani, ''Attilio Moroni. Scritti rettorali. Le relazioni per l'inaugurazione dell'anno accademico (1977-1985) e altri scritti'', Alfabetica Edizioni, 2006, p. 36 e 60] </ref>.


Da questa {{cn|sua mentalità di studioso non isolazionista}}, ma tendente al coinvolgimento di tutti gli studiosi e gli esperti del settore nel dialogo derivante dalla elaborazione scientifica, scaturisce anche il Convegno internazionale da lui stesso organizzato presso l’Università di Macerata su “Il [[Rinascimento]] a Lione”, tenutosi tra il 6 e l’11 maggio 1985. Fu il suo ultimo convegno, citato negli [http://www.unimc.it/lettere/annali-folder/annali-page/1980-1990/1984.pdf Annali dell’Università di Macerata del 1984], dedicati alla sua memoria<ref>[http://recherche.univ-lyon2.fr/grac/46-Liste-articles.html gli Articoli pubblicati nella Rivista Tables De R. H. R.]</ref><ref>Mélanges Enzo Giudici, in Acta Universitatis Lodziensis, Lodz, a cura di Kazimierz KUPISZ, varie edizioni, ([[1991]])</ref><ref>''Misteri e oscurità nella vita e nell'opera di [[Louise Labé]]'', in AA. VV., ''Symposium in honorem Prof. M. de Riguer'', [[Barcellona]], Edicions des Quaderns Crema, [[1984]], pp. 93-113</ref> .
Da questa sua mentalità di studioso non isolazionista, ma tendente al coinvolgimento di tutti gli studiosi e gli esperti del settore nel dialogo derivante dalla elaborazione scientifica, scaturisce anche il Convegno internazionale da lui stesso organizzato presso l’Università di Macerata su “Il [[Rinascimento]] a Lione”, tenutosi tra il 6 e l’11 maggio 1985. Fu il suo ultimo convegno, citato negli [http://www.unimc.it/lettere/annali-folder/annali-page/1980-1990/1984.pdf Annali dell’Università di Macerata del 1984], dedicati alla sua memoria<ref>[http://recherche.univ-lyon2.fr/grac/46-Liste-articles.html gli Articoli pubblicati nella Rivista Tables De R. H. R.]</ref><ref>Mélanges Enzo Giudici, in Acta Universitatis Lodziensis, Lodz, a cura di Kazimierz KUPISZ, varie edizioni, ([[1991]])</ref><ref>''Misteri e oscurità nella vita e nell'opera di [[Louise Labé]]'', in AA. VV., ''Symposium in honorem Prof. M. de Riguer'', [[Barcellona]], Edicions des Quaderns Crema, [[1984]], pp. 93-113</ref> .


=== La varietà degli interessi culturali ===
=== La varietà degli interessi culturali ===
Fu studioso eclettico, ricercatore rigoroso, {{chiarire|critico acuto e geniale|non neutro}}, nonché scrittore fecondo, dedito alla letteratura italiana (da [[Luigi Capuana]] - nome prevalente tra i suoi studi d'italianistica, {{cn|il quale era stato anche il tema della sua laurea}} e al quale aveva dedicato ricerche minuziose da cui erano scaturiti due studi ricchi di inediti - a [[Cardarelli]], da [[Neera]] a [[Salvatore Quasimodo|Quasimodo]] e {{cn|al romanzo contemporaneo}}), {{cn|alla filosofia}} e alla scacchistica, alla saggistica (v. in particolare i numerosi saggi su scrittori quali [[Anatole France]] e [[Roman Rolland]])<ref name="Raya">[http://prof-enzo-giudici.blogspot.com/2011/02/lo-scacchista-innamorato-della.html#more Gino Raya, "Lo scacchista innamorato della letteratura francese Ricordo del critico siciliano Enzo Giudici" Articolo pubblicato sul giornale "La Sicilia" dell'8 gennaio 1986]</ref><ref name="Diliberto"/>.
Fu studioso eclettico, ricercatore rigoroso, {{chiarire|critico acuto e geniale|non neutro}}, nonché scrittore fecondo, dedito alla letteratura italiana (da [[Luigi Capuana]] - nome prevalente tra i suoi studi d'italianistica, il quale era stato anche il tema della sua laurea<ref name="Raya">[http://prof-enzo-giudici.blogspot.com/2011/02/lo-scacchista-innamorato-della.html#more Gino Raya, "Lo scacchista innamorato della letteratura francese Ricordo del critico siciliano Enzo Giudici" Articolo pubblicato sul giornale "La Sicilia" dell'8 gennaio 1986]</ref> e al quale aveva dedicato ricerche minuziose da cui erano scaturiti due studi ricchi di inediti - a [[Cardarelli]], da [[Neera]] a [[Salvatore Quasimodo|Quasimodo]] e al romanzo contemporaneo<ref name="Diliberto"/>), alla filosofia<ref name="Possenti"/>}} e alla scacchistica, alla saggistica (v. in particolare i numerosi saggi su scrittori quali [[Anatole France]] e [[Roman Rolland]])<ref name="Raya">[http://prof-enzo-giudici.blogspot.com/2011/02/lo-scacchista-innamorato-della.html#more Gino Raya, "Lo scacchista innamorato della letteratura francese Ricordo del critico siciliano Enzo Giudici" Articolo pubblicato sul giornale "La Sicilia" dell'8 gennaio 1986]</ref><ref name="Diliberto"/><ref name="Possenti"/>.


=== Gli studi sull’[[:fr:École lyonnaise|école lyonnaise]] ===
=== Gli studi sull’[[:fr:École lyonnaise|école lyonnaise]] ===

Versione delle 22:30, 7 giu 2011

Enzo Giudici nel suo studio. Roma, 1985.

Enzo Giudici (Mussomeli, 24 settembre 1920Roma, 4 ottobre 1985) è stato un accademico, storico, critico letterario, scrittore, poeta, saggista e scacchista italiano, fu membro dell'Accademia delle Scienze di Lione e dell'Académie racinienne[1][2][3]; accademico di lingua e letteratura francese presso le Università di Lecce e Salerno, l'Istituto Orientale di Napoli e le Università di Macerata e di Roma2[1][2]. Fu il primo ad aver raccolto e pubblicato traducendole in italiano tutte le opere di Louise Labé[4], scoprendo anche alcuni inediti[1][5].

Biografia

La famiglia

Figlio di Isabella Sorge[6] e Paolo Giudici, appartenenti entrambi a famiglie illustri di quella parte della provincia siciliana colta, modernamente attiva ed impegnata culturalmente e politicamente nelle vicende del proprio tempo[senza fonte]. Le due famiglie contano infatti altri uomini illustri, quali ad esempio lo storico e Prefetto del Regno d’Italia Giuseppe Sorge[7] (1857-1937), il prozio Desiderio Sorge[8] , vittima della mafia che aveva tentato di contrastare; il critico letterario e deputato del Regno Paolo Emiliani Giudici (1812-1872) , e lo stesso padre di Enzo, Paolo Giudici[9][10], ex Ardito[11] , romanziere, saggista e arabista, autore tra l’altro di una Storia d’Italia illustrata in otto volumi (ed. Nerbini - Firenze - 1960)[1][2].

L’infanzia e gli studi

All’età di tre anni perse la madre a causa di una febbre tifoidea[12], mentre la famiglia si trovava a Parma dove Paolo Giudici era professore di greco e di latino. Non potendo prendersi cura da solo del bambino, egli lo ricondusse in Sicilia e lo affidò ad una coppia di zii senza figli, che lo alleveranno come dei veri genitori fino all’età di dieci anni[13], quando Enzo lasciò la Sicilia per seguire il padre. I frequenti cambiamenti di sede di questi portarono il giovane Enzo a proseguire i suoi studi a Piacenza, Pavia, Potenza e Roma. Conseguì la laurea in lettere nel 1944. Soltanto dopo altri quattro anni riuscì a trovare un lavoro, insegnando in scuole di vario ordine e grado, quali l'Avviamento, le scuole Medie e i Licei. Iniziò la carriera universitaria come lettore d’italiano alla Facoltà di Lettere dell’Università di Tolosa, nel periodo 1957-1962[1][2].

Gli incarichi universitari

Insegnò quindi nelle Università di Lecce, di Salerno e nell’Istituto Orientale di Napoli come incaricato della cattedra di Lingua e letteratura francese (1962-1965). Presso quest’ultimo Istituto lavorò anche dal 1966 al 1969 come straordinario di lingue e letteratura francese, e dal 1º gennaio 1969 al 31 ottobre 1971 come ordinario per la medesima cattedra. Venne chiamato quindi alla facoltà di Lettere dell’Università di Macerata (dove fondò i Quaderni di filologia e lingue romanze) e, dal 1º novembre 1982, alla Seconda Università di Roma[1][2][14].

La visione internazionale della cultura

Studioso di fama internazionale, cercò sempre il coinvolgimento culturale degli esperti del settore di diverse nazionalità, dando vita ad un rapporto ante litteram di scambi culturali tra Università di diversi Paesi, lasciando segni profondi di questa sua attività[15]. Instaurò rapporti particolarmente intensi con l’Università polacca di Lodz, nonostante la tensione politica esistente all’epoca in Europa tra il blocco orientale e il blocco occidentale[16].

Da questa sua mentalità di studioso non isolazionista, ma tendente al coinvolgimento di tutti gli studiosi e gli esperti del settore nel dialogo derivante dalla elaborazione scientifica, scaturisce anche il Convegno internazionale da lui stesso organizzato presso l’Università di Macerata su “Il Rinascimento a Lione”, tenutosi tra il 6 e l’11 maggio 1985. Fu il suo ultimo convegno, citato negli Annali dell’Università di Macerata del 1984, dedicati alla sua memoria[17][18][19] .

La varietà degli interessi culturali

Fu studioso eclettico, ricercatore rigoroso, critico acuto e geniale[non neutro], nonché scrittore fecondo, dedito alla letteratura italiana (da Luigi Capuana - nome prevalente tra i suoi studi d'italianistica, il quale era stato anche il tema della sua laurea[20] e al quale aveva dedicato ricerche minuziose da cui erano scaturiti due studi ricchi di inediti - a Cardarelli, da Neera a Quasimodo e al romanzo contemporaneo[2]), alla filosofia[1]}} e alla scacchistica, alla saggistica (v. in particolare i numerosi saggi su scrittori quali Anatole France e Roman Rolland)[20][2][1].

Gli studi sull’école lyonnaise

Il campo al quale dedicò maggiormente la sua attenzione fu però lo studio del periodo medievale e della letteratura e cultura del periodo rinascimentale francese, ed in particolare dell’école lyonnaise . Non si limitò a riportare all’attenzione degli studiosi, anche degli stessi francesi , la produzione letteraria di questo periodo storico, rivisitato criticamente in maniera innovativa[senza fonte], ma dette organicità, completezza, rigore scientifico ed aggiunta di elementi nuovi agli studi sul Rinascimento francese e sulla letteratura di quel periodo, grazie anche ad una instancabile[senza fonte] e minuziosa attività di ricerca. Con i suoi studi gettò quindi una nuova luce sulle esegesi del Rinascimento francese e della cultura della Lione del tempo[senza fonte], raccolse[senza fonte] e commentò le opere dei due principali esponenti di quella cultura, Louise Labé e Maurice Scève, e grazie alle sue ricerche approfondite scoprì anche alcuni[senza fonte] inediti[1][2][20][21][22][23][24][25][26]. Proprio grazie a questa sua attività instancabile, che lo portava peraltro a trascorrere lunghi periodi di ricerca in Francia, venne insignito con il prix d’honneur dall’ académie des sciences, belles-lettres et arts de Lyon, che lo annoverò per molti anni[senza fonte] tra i suoi membri, come pure l'Académie racinienne, mentre il Comune di Lione gli conferì una medaglia per aver contribuito a fornire lustro alla città con i suoi studi sulle opere degli illustri cittadini di Lione, Louise Labé e Maurice Scève[1])

I testi scolastici

Scrisse anche testi di grammatica e sintassi della lingua francese, utilizzati in molte scuole italiane anche parecchi anni dopo la sua morte e tuttora apprezzati per il valore e la completezza dei contenuti[senza fonte].

Il dissenso sulla riforma dell’Università

Pur essendo essenzialmente un intellettuale, e non certo un uomo d’azione, utilizzò la penna come una spada[senza fonte], esponendosi in prima persona come difensore delle umane lettere e della cultura[senza fonte] che, secondo la sua visione della vita, sono alla base dei concetti stessi di giustizia e di libertà dell'essere umano, in quanto costituiscono l'unico strumento valido per il progresso e l'emancipazione delle classi sociali più umili[senza fonte]. Fu incapace di adattarsi al conformismo[senza fonte] e di rassegnarsi alla piega apparentemente involutiva degli eventi[senza fonte]. Per questo motivo, incurante[senza fonte] di possibili ritorsioni causate dalle sue coraggiose[senza fonte] prese di posizione, con i suoi libri Università alla deriva, L' avvento dell'asinocrazia, La scuola inutile e Contestatori alla sbarra, denunciò apertamente gli eccessi del Movimento studentesco, che accusava di strumentalizzazione demagogica, polemizzò inoltre contro le accuse di nozionismo rivolte alla cultura ed affermò la necessità di una vera meritocrazia, in contrapposizione alla sua negazione che ribattezzò col nome di "Asinocrazia". A tal fine arrivò a proporre l'abolizione del valore legale del titolo di studio, in favore di una selezione basata effettivamente sul merito e non sul semplice possesso di un "pezzo di carta"[senza fonte]. Allo stesso tempo contestò quelle che a suo parere erano decisioni politiche aberranti sull’Università e sulla sua riforma, avviata alla fine degli anni ‘60, profetizzando[senza fonte] lo scadimento della qualità degli studi universitari e indirizzando, con il libro Memorie di un cattedratico, una lettera aperta al filologo e critico letterario Aurelio Roncaglia per manifestare le proprie perplessità ed il proprio dissenso su questo argomento[20].

Gli studi sul fascismo

Incurante tanto delle convenzioni sociali - a partire dall’aspetto estetico della propria persona – quanto della rilevanza comunemente attribuita a certi riconoscimenti formali[senza fonte], come ad esempio la nomina a commendatore, ricevuta nel 1979; altrettanto indifferente verso il perseguimento del “politicamente corretto”[senza fonte], in un’epoca in cui ciò poteva essere considerato quanto meno poco prudente si dedicò ad indagare sulla cultura dell’epoca fascista[senza fonte] con il suo solito rigore scientifico, attraverso le opere “Ricerca dell’era fascista” (1982) e “Riflessioni sulla cultura nel periodo fascista”, quest’ultimo volume caratterizzato[senza fonte] da ben 120 pagine di testo contro 154 pagine di note e citazioni di fonti storiche, a ulteriore riprova della estrema accuratezza del suo metodo di indagine storica[senza fonte]. L’impegno notevole[senza fonte] per la stesura di quest’ultimo libro, uscito postumo[1982?], unito al peso degli altri[quali?] oneri che gravavano su lui, non ultimo quello che pure si era accollato dell’organizzazione del citato Convegno internazionale presso l’Università di Macerata, contribuirono[senza fonte] a fargli trascurare la giusta attenzione verso la propria salute.

Gli scacchi

Gli scacchi furono un’altra delle sue passioni, tanto sotto l’aspetto teorico quanto sotto quello pratico. Giocatore accanito[senza fonte], fondò infatti diversi circoli scacchistici[senza fonte]; agli scacchi rivolse però anche la sua capacità di intellettuale, dedicando una poesia “Al Maestro” di scacchi, e dedicando un libro[quale?] al ruolo degli scacchi nella cultura dell’école lyonnaise (con Corrado Rosso) ed un altro a quello che gli scacchi avevano avuto nella letteratura (in Atti del Convegno Internazionale di Roma), citati tra le Opere . Agli scacchi era inoltre dedicata una intera sezione della sua cospicua ed assortita[senza fonte] biblioteca[20].

La Biblioteca

Era costituita da oltre 24.000[senza fonte] volumi, tra cui molti erano i libri rari ed antichi[senza fonte]. Dedicata soprattutto, ma non esclusivamente, alla letteratura e alla storia, era considerata[da chi?] (e lo è tuttora[senza fonte]), una delle più complete in Italia per quanto riguarda le opere letterarie sul '500 francese. Meritevole di menzione per la sua ricchezza è anche la sezione dedicata agli scacchi. Forse presagendo una fine imminente, si occupò personalmente del destino della sua biblioteca. Ne organizzò infatti l’acquisizione[senza fonte] in favore dell’Università di Lecce, [senza fonte], vincolandone così il contenuto perché non venisse disperso.

L’epistolario

Tenne una corrispondenza cospicua e variegata con intellettuali, scrittori, artisti e studiosi italiani e stranieri del suo tempo, corrispondenza di cui curò personalmente la raccolta ordinata in un epistolario tuttora custodito dalla famiglia e non ancora esaminato dagli studiosi[senza fonte]. Le uniche lettere note al pubblico sono tuttora quelle che gli scrisse Neri Mazzotti, raccolte nel volume "Lettere a Enzo Giudici", di cui egli stesso curò la pubblicazione[senza fonte] nel 1979.

La morte

Morì dopo breve malattia[senza fonte], il 4 ottobre 1985, lasciando una ricca eredità culturale, peraltro più nota all’estero che in Italia[senza fonte].

Onorificenze

Opere[29][30]

Testi sul rinascimento e l'École Lyonnaise

  • Luc'Antonio Ridolfi et la Renaissance franco-italienne, in Quaderni di filologia e lingue romanze. Ricerche svolte nell'Università di Macerata », Nuova Serie, n. 1, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1985, pp. 111-150.
  • Aspetti e problemi del Cinquecento letterario francese, in Cultura e Scuola, n. 7, marzo-maggio 1963, pp. 75-84.
  • Gli studi occitanici nella Francia del Sud-Ovest, in Cultura Neolatina, vol. XX 1960 ,n. 1-2-3, pp. 1-41.
  • Spiritualismo e carnascialismo. Aspetti e problemi del Cinquecento letterario francese, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1968. (it) (fr) (en)
  • Du nouveau sur l’École Lyonnaise? Notes et discussions sur les études les plus récentes et les études inédites sur l'École lyonnaise, estratto da Cahiers d'histoire publiés par les Universités de Clermont-Lyon-Grenoble, t. IV, 4, 1961 e t. VII, 1, 1962, con una nota complementare, 1962. (it) (fr)
  • Inedita et rara in margine all '«École Lyonnaise », in Convivium, N.S., 11 1962, pp. 186-202.
  • In margine ad alcune recenti pubblicazioni riguardanti Maurice Scève e Louise Labé, in Quaderni di filologia e lingue romanze. Ricerche svolte nell'Università di Macerata, vol. IV, Roma, Edizione dell'Ateneo - Nove Editrice, 1982, pp. 35-67.
  • Considerazioni su Louise Labé, Maurice Scève e i « cinque punti in amore, in Littératures - Mélanges offerts à Monsieur le Professeur André Monchoux, numéro spécial des «Annales de l'Université de Toulouse - Le Mirail, nouvelle série, Tome XIV, 1979, pp. 93-107
  • Joachim du Bellay e l'École lyonnaise, in L'Esprit Créateur, vol. XIX, n. 3, 1979, pp. 66-73. (fr)
  • Pierre de Ronsard et l'École lyonnaise, in Acta Universitatis Lodziensis, Folia Litteraria 20, 1987, pp. 155-195. (fr)
  • L'école poétique lyonnaise du XVIe siècle et sa renommée hors de France, in Cahiers d'histoire publiés par les Universités de Clermont-Lyon-Grenoble, t. IV, 4, 1959, pp. 309-321. (fr)
  • Studi recenti sull'École Lyonnaise , estratto da Le lingue straniere, IX, 4. luglio-agosto 1960, pp. 33-37, con aggiunte e tre tavole f.t., 1960.
  • In margine alle danze macabre: Pierre Michault e Louise Labé, in Studi in onore di Angelo Monteverdi, Modena, Società Tipografica Modenese, 1958, vol. I, pp. 278-302.
  • Tre noterelle: il tema dello scambio d'armi fra Amore e Morte, quello del cavallo verde e quello della barba per amor di Dio, nella letteratura franco- italiana, in Cultura Neolatina, vol. XXIV, 1964, n. 2-3, pp. 1-11.

su Louise Labé

  • Louise Labé,Œuvres complètes, édition critique et commentée par Enzo Giudici, Genève, Droz, 1981.
  • Louise Labé dans la littérature d' imagination, Littératures, 10-11, 1984, pp. 51-59. (fr)
  • Louise Labé, essai, Roma, Edizioni dell'Ateneo – Paris, Nizet, 1981.- (it), (fr)
  • Amore e Follia nell'opera della « Belle Cordière », Napoli, Liguori, 1965.
  • Appunti sulla struttura, la data e la genesi dell'opera di Louise Labé, in Studi in onore di Carlo Pellegrini, Torino, S.E.I., 1964, pp. 137-153.
  • Documenti della fama di Louise Labé: La seconda «Garde d'honneur de la Belle Cordière, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Macerata, VIII (1975), pp. 215-271
  • Du nouveau sur Louise Labé?, in Quaderni di filologia e lingue romanze. Ricerche svolte nell'Università di Macerata, vol. V, Roma, Edizioni dell'Ateno - Nove Editrice, 1983, pp. 45-80 (fr)
  • I primi tre sonetti francesi di Louise Labé, Imola: Galeati, 1980
  • I primi tre sonetti francesi di Louise Labé, (Sonnets II à IV), in Spicilegio Moderno, letteratura, lingue, idee, n. 11, 1979, pp. 3-15
  • I tre sonetti di Louise Labé, in Le lingue straniere, 10, IV, luglio-agosto 1961, pp. 31-47; V, settembre-ottobre 1961, pp. 34-43.
  • Il neoplatonismo di Louise Labé e due presunte fonti del «Débat »: Héroët e Corrozet, in Zagadnienia Rodzajów Literackich, T. X, Z. 2, 1968, pp. 128-169.
  • Louise Labé e Martial d'Auvergne, estratto da Studi Urbinati, 1955.
  • Louise Labé e Pietro Bembo, Edizioni Porfiri per gli Scrittori e gli Artisti del Babuino in Roma, 1953.
  • Louise Labé e l'« École Lyonnaise»: studi e ricerche con documenti inediti e un avant-propos di Jean Tricou', Napoli, Liguori, 1964. Napoli, Liguori Editore, 1964. (Réunit l’essentiel des articles que l’auteur avait consacrés à la question à la date de parution du livre.), (With plates, including portraits) (it) (fr); Genève : Slatkine Reprints, 2000 (en); 2001 (it) (fr) (en)
  • Da Erasmo da Rotterdam a Louise Labé in Quaderni di filologia e lingue romanze. Ricerche svolte nell'Università di Macerata- vol. III, Roma, Edizioni dell'Ateneo - Nove Editrice, 1981, pp. 99-160.
  • Il «Débat» di Louise Labé e la « Calandria» di A .B. Dovizi da Bibbiena, in Saggi e ricerche sul teatro francese del Cinquecento, Firenze, Olschki, 1985, pp. 89-101.
  • Influssi italiani sul «Débat » di Louise Labé, Edizioni Porfiri per gli Scrittori e gli Artisti del Babuino in Roma, 1953
  • Jean Lemaire de Belges e Bonaventure Des Périers fonti del «  Débat  » di Louise Labé?, in Quaderni francesi a cura di E. Giudici, Napoli, Istituto Universitario Orientale, Seminario di Francese, 1970, pp. 131-156.
  • La sintassi poetica di Louise Labé, estratto da Il punto nelle lettere e nelle arti, 1954.
  • Lettura dell'ultima Louise Labé, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Macerata", XII (1979), pp. 9-57
  • Misteri e oscurità nella vita e nell'opera di Louise Labé, in AA. VV., Symposium in honorem Prof. M. de Riguer, Barcellona, Edicions des Quaderns Crema, 1984, pp. 93-113.
  • Note e appunti in margine a Louise Labè, estratto da Studi Francesi (1957), con aggiunte e quattro tavole f.t., 1958.
  • Note sur la fortune posthume de Louise Labé, in Bibliothèque d'Humanisme et Renaissance, XLI, 1979, pp. 349-350.
  • Traduzioni italiane di Louise LabéTorino: Società editrice internazionale, 1957
  • Tre sonetti di Louise Labé, in Il Rinascimento a Lione, Atti del Congresso Internazionale (Macerata, 6-11 maggio, 1985, a cura di Antonio Possenti e Giulia Mastrangelo, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1988, pp. 371-390.
  • Louise Labé, Il Canzoniere e la disputa di Amore e Follia, a cura e con uno studio di E. Giudici, Parma, Guanda, 1955. (it) (fr) (en)
  • Louise Labé e il gioco degli scacchi, in collaborazione con Corrado Rosso, Lione - in 310, pp. 239-247.

su Maurice Scève

  • Maurice Scève, Microcosme, texte établi et commenté par Enzo Giudici, Cassino, Garigliano – Paris, Vrin, 1976
  • Note sur l'édition du Microcosme de Maurice Scève, in Quaderni di Filologia e Lingue Romanze. Ricerche svolte nell'Università di Macerata, Vol. I, Roma, Lucarini, 1979, pp. 103-156
  • Il Rinascimento a Lione e la «Délie» di Maurice Scève, Napoli, Liguori, 1962.
  • L'orditura tematico-stilistica della «Délie» di Maurice Scève e l'importanza delle antitesi del poema, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Macerata, XVII, 1984, pp. 37-91.
  • Avviamento alla lettura della Délie di Maurice Scève : appunti di lezioni per l'anno accademico 1967-1968 Napoli : Liguori, 1968
  • Il problema dell'originalità della «Délie» di Maurice Scève, Ière et IIème parties, in Zagadnienia Rodzajow Literackich, 1962, 5 (8) e 5 (9), pp. 121-146 e 67-107.
  • L'oscurità della « Délie » di Maurice Scève, in Acta Philologica, t. VI, Roma, Soc. Academica Daco-Romana, 1976, pp. 163-178
  • Maurice Scève bucolico e « blasonneur », Napoli, Liguori, 1965.
  • Vecchi e nuovi appunti su Maurice Scève 1974
  • Maurice Scève e la poesia francese del suo tempo, in Kwartalnik Neofilologiczny, XXX, 4, 1983, pp. 313-335.
  • Scève maestro di Pontus de Tyard, in Berenice, III, 6, novembre 1983, pp. 146-169.
  • Pontus de Tyard discepolo di Scève, Zagadnienia Radzajòw Literackich, XXIV, 46, 1981, pp. 35-54.
  • Maurice Scève paysagiste, in Le paysage à la Renaissance, études réunies et publiées par Yves Giraud (Colloque de Cannes 31 mai - 1er et 2 juin 1985 de l'Association d'Etudes sur l'Humanisme et la Renaissance), Fribourg, Éditions Universitaires de Fribourg, 1986, pp. 229-238. (fr)
  • Maurice Scève poeta della « Délie », II: La genesi interiore e lo spirito del poema, Napoli, Liguori, 1969.
  • Maurice Scève poeta della «Délie», I: La struttura e la genesi esteriore del poema, con documenti inediti e un avant-propos di Marcel Francon, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1965.
  • Maurice Scève traduttore e narratore. Note su «La deplourable fin de Flamete», Cassino, Garigliano, 1978
  • Maurice Scève, Opere poetiche minori, edizione critica a cura di E. Giudici, Napoli, Liguori, 1965. (it) (fr)
  • «Honneste», «Honnestement», «Honnesteté» dans le langage de la «Délie» de Maurice Scève (testo della comunicazione presentata al « Colloque » di Sommières II, 5-7 settembre1983), in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Macerata, XVI (1983), pp. 165-209; ripubblicato ma senza le note in La catégorie de l'honneste dans la culture française du XVI siècle, Actes du Colloque International de Sommières II (Septembre 1983), publiés par l'Association d'Etudes sur l'Humanisme, la Réforme et la Renaissance, Saint-Etienne, Institut de la Renaissance et de l'Age Classique - Université de Saint-Etienne, 1985, pp. 135-148. (fr)
  • Bilancio di un'annosa questione: Maurice Scève e la « scoperta » della« tomba » di Laura, in Quaderni di filologia e lingue romanze. Ricerche svolte nell'Università di Macerata, vol. II, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1980, pp. 3-70; Fermo, La Rapida
  • Gli ultimi anni e la morte di Maurice Scève, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'università di Macerata, VII (1974), pp. 97-141
  • Le opere minori di Maurice Scève, Parma, Guanda, 1958. (it) (fr)

Testi vari di critica letteraria

  • Anatole France e l'Italia, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Macerata, XI, (1978), pp. 287-341
  • La vita e l'opera di Anatole France, in Anatole France, Il delitto di Sylvestre Bonnard, Gli dei hanno sete, Milano, Fabbri I premi Nobel per la letteratura, 1965, pp. 29-141.
  • Poesie e teatro di Anatole France, a cura di Enzo Giudici, Napoli, Liguori, 1970.
  • Beaumarchais e l'Italia, in Letterature comparate e problemi di metodo. Studi in onore di Ettore Paratore, Bologna, Patron, 1981, pp. 1481-1504.
  • Beaumarchais nel suo e nel nostro tempo: Le Barbier de Séville, con testi e documenti inediti e una premessa di René Pomeau Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1964.
  • Beaumarchais, Le Barbier de Séville, a cura di E. Giudici, Firenze, Sansoni, 1964, 1969 (it) (fr)
  • La commedia da Molière a Beaumarchais, in Cultura e Scuola, 19, 1966, pp. 106-116.
  • Giacomo Cavallucci et le XVl siècle, in Giacomo Cavallucci, In memoriam, Napoli, Compagnia Tipografica Napoletana, 1980, pp. 69-73.
  • Guido Cavalcanti e la Mandetta di Tolosa, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Macerata, X, (1977), pp. 279-297
  • Lorenzo Stecchetti, Memento. In un album. Texte italien d'Olindo Guerrini. Traduction française d'Enzo Giudici. Illustration de Giulio Tamburrini, Roma, Nove Editrice, 1980. (it), (fr)
  • Luigi Capuana e Marc Monnier, in Otto/Novecento, Anno IV, 3-4, maggio-agosto 1980, pp. 195-205
  • Luigi Capuana e Ugo Fleres alla luce di un carteggio inedito, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'università di Macerata, IX (1976), pp. 107-164
  • Nuove fortune e sfortune di Luigi Capuana (lettera aperta), in L'informatore librario", Anno VIII, 10 ottobre 1978, pp. 3-10
  • Le statue di sale (Capuana, Maupassant, Zola, France, Rolland, Anouilh), Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1965.
  • Maupassant, Zola e altri personaggi del tempo in alcuni documenti inediti di Luigi Capuana, in Annali della Pubblica Istruzione, Anno VIII, n. 2, 1962, pp. 181-190.
  • Montaigne et l'Italie, in AA. W., Montaigne, Introduction par Kazimierz KUPISZ, Lodz, 1982, pp. 125-133 e 133-150. (fr)
  • Notes sur Montaigne et l'Italie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Macerata, XV, 1982, pp. 9-46.
  • Vincenzo Cardarelli poeta, in Zagadnienia Rodzajów Literackich T. XIII, Z. 2 (25), 1971, pp. 79-90.
  • Brevi spunti per un'edizione critica del «Diable Boiteux», estratto con aggiunte e quattro tavole f.t. da Studi in onore di Vittorio Lugli e Diego Valeri, 1961, pp. 473-506.
  • Divagazioni sul romanzo italiano contemporaneo, in Il punto nelle lettere e nelle arti, Anno V, n. 2 (11), ottobre-novembre 1956, pp. 1-8.
  • I fiori del novilunio, (poesie), pubblicati da Giulia Mastrangelo in Quaderni di filologia e lingue romanze. Ricerche svolte nell'Università di Macerata, terza serie, 1, 1986, pp. 11-85.
  • Il mondo poetico di Salvatore Quasimodo, in Zagadnienia Rodzajów Literackich, T. XIV, Z. 1 (26), 1972, pp. 21-38
  • La vita e l'opera di Romain Rolland, in "Romain Rolland, Al di sopra della mischia, Colas Breugnon, Milano, Fabbri I premi Nobel per la letteratura, 1965, pp. 27-100.
  • Lingua italiana: purezza e proprietà, in Quaderni di filologia e lingue romanze. Ricerche svolte nell'Università di Macerata, vol. VI, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1984, pp. 243-261.
  • L'Italia negli scrittori francesi di oggi, Quaderno n. 1 de Le lingue straniere, 1958.
  • Littérature française, Antholagie et diagrammes (in collaborazione con Teresa Di Scanno e Anna Maria Sannino), nuova edizione accresciuta e ampliata, Napoli, Liguori, 1986, 1974. (it) (fr) (en)
  • Littérature française. Anthologie et diagrammes (in collaborazione con Teresa Di Scanno), Napoli, Liguori, 1974
  • Note sur la fortune d'un thème pétrarquiste au XVI siècle, in Missions et démarches de la critique, Mélanges oferts au Professeur J. A. Vrey, Paris, Klincksieck, 1974, pp. 353-357
  • Poesie italiane e francesi di Neera, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'università di Macerata, V-VI, (1972-1973), pp. 205-230.
  • J.B. Rousseau e il Cardinale Passionei, in Studi in onore di Bruno Revel, Firenze, Olschki, 1964, pp. 281-301. Ricordo di Alberto Cento, in Quaderni francesi, a cura di E. Giudici, Napoli, Istituto Universitario Orientale, Seminario di Francese; 1970, pp. 13-17.

Saggi

  • Tonino Casatelli - I segni sono lì; con un saggio di Enzo GiudiciRoma: Il Quadrifoglio, 1985
  • Bilancio e prospettive dell'etimologia del termine « camorra» , in Etimologia e lessico dialettale. Atti del XII Convegno del Centro di Studi per la Dialettologia italiana (Macerata, 10-13-aprile 1979), Pisa, Pacini, 1981, pp. 379-397
  • Contestatori alla sbarra, Roma, Giovanni Volpe, 1972.
  • Frammenti di appunti sul pensiero con temporaneo - in Scritti in onore di Nicola Petruzzellis, Napoli, Giannini, 1981, pp. 187-202
  • Introduzione Note a Neri Mazzotti, Lettere a Enzo Giudici, Roma, Nuova Spada, 1979, pp. 3-15 e 71-89.
  • La partecipazione operaia alla gestione e agli utili dell'azienda Bergamo : Sesa, 1944
  • La scuola inutile ; premessa di Ruggero MoscatiMilano : Edizioni del Borghese, 1972
  • L'avvento dell'asinocrazia, Roma, Edizioni del Borghese, 1969.
  • Memorie e pensieri di un cattedratico. Lettera aperta ad Aurelio Roncaglia, Roma, Volpe, 1974.
  • Ricerche sulla cultura dell'era fascista, prefazione di Enrico Landolfi, Cassino, Centro Editoriale San Germano, 1982.
  • Riflessioni sulla cultura del periodo fascista, Roma ,Istituto di Studí Corporativi, 1989.
  • Università alla deriva, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1968.

Testi sugli scacchi

  • Corrado Rosso, Enzo Giudici - Louise Labé e il gioco degli scacchi, Lione - in 310, pp. 239-247.
  • Il gioco degli scacchi nella letteratura: simbologia e retorica, in Il « Minore », Atti del Convegno Internazionale (Roma, 10-12 marzo 1983) , a cura di Enzo Esposito, Ravenna, Longo, 1984, pp. 397-425.
  • Il sistema Elo in Italia nel gioco degli scacchi, in Due Alfieri, supplemento speciale ,dicembre 1979; pp. 3-32.

Testi scolastici

  • Grammatica del francese moderno, Napoli, Liguori, 1967; 1971
  • Grammatica e sintassi del francese moderno Napoli : Liguori, 1968, 1982
  • Le français par les phrases-type, in collaborazione con Mario Petrone - Napoli : Liguori, 1969
  • Nouvelle méthode de Français (in collaborazione con Mario Petrone), Napoli, Liguori, 1973; 1974, 1988
  • Qu'est-ce que la France? : traité de commerce et de civilisation à l'usage des instituts techniques pour le commerce d'Italie – in collaborazione con Antonio Possenti - Napoli : Liguori, 1973
  • Sintassi del francese moderno, Napoli, Liguori, 1967.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j Prefazione di Antonio Possenti agli Studi in memoria di Enzo Giudici: Il tema della fortuna nella letteratura francese e italiana del Rinascimento
  2. ^ a b c d e f g h Articolo di Erika Diliberto apparso sulla Rivista "Castello Incantato" del 15 settembre 2010
  3. ^ Dizionario biografico delle centrodestre
  4. ^ 1941 Archivio istituzionale dell'Università di Roma Tor Vergata, Raccolta di manoscritti, Lettere di Mario Luzi a Giacinto Spagnoletti, p. 230, nota n. 640
  5. ^ v. anche l'opera riportata nell'apposita sezione: Louise Labé e l'École Lyonnaise. Studi e ricerche con documenti inediti (Napoli, Liquori, 1964; riedita anastaticamente da Slatkine Reprints di Ginevra)
  6. ^ indicata anche come Sorce: la famiglia cambiò il cognome in Sorge nel 1916, come è indicato anche nella biografia di Giuseppe Sorge
  7. ^ v.la pagina Album di famiglia nel sito/blog ufficiale su Enzo Giudici
  8. ^ v.la pagina Album di famiglia nel sito/blog ufficiale su Enzo Giudici
  9. ^ [http://digilander.libero.it/stirpes/giudicip.html
  10. ^ http://mussomelilive.altervista.org/paolo_giudici.htm
  11. ^ Enzo Falzone, Uomini illustri di Caltanissetta, pubblicazione a cura dell'Ente provinciale turismo – Associazione turistica pro loco di Caltanissetta, con la collaborazione dell'Assessorato Regionale ai beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione - Caltanissetta, giugno 1984 - Tipografia Paruzzo
  12. ^ v.la pagina Album di famiglia nel sito/blog ufficiale su Enzo Giudici
  13. ^ v.la pagina Album di famiglia nel sito/blog ufficiale su Enzo Giudici
  14. ^ R. Sani, Attilio Moroni. Scritti rettorali. Le relazioni per l'inaugurazione dell'anno accademico (1977-1985) e altri scritti, Alfabetica Edizioni, 2006, p. 85
  15. ^ v. Michel Perronet, dell'Università di Montpellier, nel suo articolo sul Bulletin de l'Association d'étude sur l'humanisme, la réforme et la renaissance, n. 34, 1992, pp. 131-133
  16. ^ R. Sani, Attilio Moroni. Scritti rettorali. Le relazioni per l'inaugurazione dell'anno accademico (1977-1985) e altri scritti, Alfabetica Edizioni, 2006, p. 36 e 60
  17. ^ gli Articoli pubblicati nella Rivista Tables De R. H. R.
  18. ^ Mélanges Enzo Giudici, in Acta Universitatis Lodziensis, Lodz, a cura di Kazimierz KUPISZ, varie edizioni, (1991)
  19. ^ Misteri e oscurità nella vita e nell'opera di Louise Labé, in AA. VV., Symposium in honorem Prof. M. de Riguer, Barcellona, Edicions des Quaderns Crema, 1984, pp. 93-113
  20. ^ a b c d e Gino Raya, "Lo scacchista innamorato della letteratura francese Ricordo del critico siciliano Enzo Giudici" Articolo pubblicato sul giornale "La Sicilia" dell'8 gennaio 1986
  21. ^ Cahiers de l'Association internationale des études françaises, 1956, N°8]. pp. 183-186
  22. ^ Conconi Bruna, Miotti Mariangela. La recherche et l'enseignement du XVIe siècle français en Italie :état présent (2000-2004), in: Réforme, Humanisme, Renaissance. N°61, 2005. pp. 115-130.

    «La production lyonnaise de Labé, Scève ou Pontus de Tyard, qui avait attiré au cours des années 80 l'attention de critiques très prolifiques tels qu'Enzo Giudici, Antonio Possenti, ou Guido Saba, est réduite, actuellement, à quelques unités, sinon totalement effacée.»

  23. ^ Weber H., "Enzo Giudici, Louise Labé", in: "Bulletin de l'Association d'étude sur l'humanisme, la réforme et la renaissance. N°16", 1983, pp. 78-80.

    «[Enzo Giudici] a consacré de nombreux travaux à Louise Labé [...] avec une admirable clarté et une densité d'information remarquable."»

    «Le prix élevé des impeccables éditions Droz n'éloigne pas le public de l'excellent volume de Giudici et ne le jette pas dans les bras de guides dangereux."»

  24. ^ Péronnet Michel, Il Tema della Fortuna nella letteratura francese e italiana del rinascimento, in: Bulletin de l'Association d'étude sur l'humanisme, la réforme et la renaissance. N°34, 1992, p. 131-133.

    «Ce volume de 41 participations dues à des spécialistes internationaux du XVIe siècle Européen, a été publié en hommage au grand érudit italien que fût Enzo Guidici»

  25. ^ Perrat Charles, Relations de Maurice Scève et de Clément Marot d'après le manuscrit 524 du Musée Condé, in: Comptes rendus des séances de l'année - Académie des inscriptions et belles-lettres, 106e année, N. 1, 1962. pp. 81-87.

    «La devise Ainsi ou non figure au bas d'un Blason fort libre, que M. Giudici a eu le mérite de découvrir dans le manuscrit 9 de la Bibliothèque municipale de Valence.»

  26. ^ Pérouse Gabriel-André, Enzo Giudici, Maurice Scève, traduttore e narratore. Note su La Deplourable fin de Flamete, in: Bulletin de l'Association d'étude sur l'humanisme, la réforme et la renaissance, N°8, 1978, p. 66.

    «Un des spécialistes les plus passionnés de la Renaissance lyonnaise [dont le travail] est extraordinairement fouillé et sa bibliographie pourra notamment servir d'«état présent».»

  27. ^ Sito internet della Presidenza della Repubblica (Elenchi dei decorati)
  28. ^ http://academiedelyon.nexenservices.com/prix/fondation.htm
  29. ^ Bibliografia delle opere di Enzo Giudici, a cura di Antonio Possenti riportata nel libro Studi in memoria di Enzo Giudici: Il tema della fortuna nella letteratura francese e italiana del Rinascimento
  30. ^ Bibliographie de Louise Labé, Académie de Lyon (Éducation); c) da SUSLLF - Società Universitaria per gli Studi di Lingua e Letteratura Francese – Cinquecento

Bibliografia e citazioni

Collegamenti esterni