Ricerca del Gesù storico

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La ricerca del Gesù storico (in inglese: Quest for the historical Jesus) è il tentativo di usare metodi storici invece che religiosi per costruire una biografia accertata di Gesù. La ricerca, così come definita originariamente da Albert Schweitzer, ebbe inizio nel XVIII secolo con Hermann Samuel Reimarus, proseguì nel XIX e XX secolo attraversando diverse fasi. Questa ricerca porterà a "vedere" un Gesù ebreo, palestinese del I secolo d.C., non più l'immagine di un Gesù filtrato dall'analisi dottrinale. [1] (pag.19)
Oggi questa ricerca, più viva che mai, è portata avanti da studiosi quali, ad esempio, i membri del Jesus Seminar.


First Quest o Old Quest

L'indagine iniziò nel XVIII secolo con Hermann Samuel Reimarus, fino a William Wrede nel XIX secolo.[2][3]

Questa fase vide l'aumentare dell'importanza del Gesù storico. Successivamente Schweitzer, Karl Barth e Rudolf Bultmann rigettarono totalmente questa ricerca, ponendo fine alla cosiddetta First Quest ("Prima ricerca"). Gli studiosi appartenenti a questo filone di ricerca applicarono le metodologie storiche della loro epoca per discernere la mitologia dalla storia di Gesù. Reimarus applicò il razionalismo dell'Illuminismo alle affermazioni su Gesù, mentre Schweitzer fece notare come ciascuno studioso avesse prodotto una caratterizzazione di Gesù che era un'autobiografia idealizzata dello studioso stesso.

L'Ottocento e le vite di Gesù

Hermann Samuel Reimarus (1694-1768), considerato l'iniziatore della prima fase della ricerca.

Hermann Samuel Reimarus (1694-1768) distinse tra "Gesù storico" e "Gesù della fede", affermando che quello storico era un messia nazionalistico, che predicava la ribellione ai Romani, fu arrestato ed ucciso ed il cui corpo fu trafugato dai suoi discepoli per poter affermare che era risorto. Compose un trattato che rigettava i miracoli e accusava gli autori della Bibbia di mistificazione, ma non pubblicò mai i suoi risultati.[4] Per lui l'autocoscienza messianica fu una proiezione delle prime comunità nella vita storica di Gesù. Di lui, quindi, non resta altro che la predicazione, che sganciata dall'autocoscienza messianica, altro non è che una concezione etico-religioso.[1]

Gotthold Lessing pubblicò la conclusione di Reimarus nei frammenti di Wolfenbuettel.[5]

La biografia di Gesù di David Friedrich Strauss diede alla critica del Nuovo Testamento la sua impronta attuale.[5] Strauss spiegò i miracoli contenuti nei vangeli come eventi naturali mal compresi e mal raccontati.[6]

Ernest Renan fu il primo di molti a rappresentare Gesù come un semplice essere umano.[5]

Albrecht Ritschl ebbe dei dubbi su questo progetto, ma divenne una figura centrale del Protestantesimo liberale in Germania e del movimento del Vangelo sociale negli Stati Uniti.[5]

Martin Kaehler protestò che il vero Cristo era quello venerato nella Bibbia e non un'ipotesi storica.[5]

William Wrede mise in dubbio l'affidabilità storica del Vangelo secondo Marco,[5] mentre Albert Schweitzer mostrò come le biografie di Gesù riflettevano le idee degli storici che le avevano compilate.[5]

Karl Barth e Rudolf Bultmann rigettarono la ricerca del Gesù storico, soffocando ogni interesse nell'argomento dagli anni venti agli anni settanta del XX secolo,[7] malgrado un breve interesse, detto New Quest movement ("movimento della Nuova ricerca"), negli anni cinquanta.[5] All'inizio del XXI secolo la ricerca del Gesù storico è più fiorente che mai.[5]

Schweitzer, Wrede e Bultmann

Le figure di Schweitzer e Bultmann nascono dopo il fondamentale fallimento ottocentesco di descrivere delle vite di Gesù.
Sia Schweitzer che Bultmann riconoscono il disinteresse dei Vangeli per la vicenda storica ed umana di Cristo e da un presupposto comune arriveranno a conclusioni molto diverse.
Per entrambi Gesù aveva chiaro il suo fine escatologico bensi, verosimilmente, non era informato del suo essere messia [1] (pag . 37) Albert Schweitzer mostrò come le storie di Gesù riflettessero il pregiudizio degli storici. [5]
Karl Barth e Rudolf Bultmann ripudiarono la quest per il Gesù storico Errore nelle note: </ref> di chiusura mancante per il marcatore <ref>



Alcuni studiosi contemporanei, tra cui Dale Allison[8] e Bart Ehrman,[9] hanno ripreso la visione formulata da Schweitzer, secondo il quale Gesù era un profeta apocalittico; altri, come i membri del Jesus Seminar, hanno negato l'autenticità del messaggio escatologico di Gesù, descrivendolo come un saggio itinerante.

Schweitzer, Wrede e Bultmann

«Those who are fond of talking about negative theology can find their account here. There is nothing more negative than the result of the critical study of the Life of Jesus.The Jesus of Nazareth who came forward publicly as the Messiah, who preached the ethic of the Kingdom of God, who founded the Kingdom of Heaven upon earth, and died to give His work its final consecration, never had any existence. He is a figure designed by rationalism, endowed with life by liberalism, and clothed by modern theology in an historical garb.»

Le figure di Schweitzer e Bultmann nascono dopo il fondamentale fallimento ottocentesco di descrivere delle vite di Gesù.
Sia Schweitzer che Bultmann riconoscono il disinteresse dei Vangeli per la vicenda storica ed umana di Cristo e da un presupposto comune arriveranno a conclusioni molto diverse.
Per entrambi Gesù aveva chiaro il suo fine escatologico bensi, verosimilmente, non era informato del suo essere messia [1] (pag . 37) Albert Schweitzer mostrò come le storie di Gesù riflettessero il pregiudizio degli storici.[5] (vedi paragrafo precedente)
Karl Barth e Rudolf Bultmann ripudiarono la quest per il Gesù storico[10], e ciò soppresse un reale interesse per l'argomento dal  1920 al  1970.[7]

La New Quest (o Second Quest)

La New Quest ("Nuova ricerca") o Second Quest ("Seconda ricerca") fu un breve movimento degli anni cinquanta che cercò di ravvivare la ricerca del Gesù storico.[5] Gli studiosi che lo formarono enfatizzarono i "vincoli della storia", sostenendo che malgrado le incertezze, vi erano dei dati storici utilizzabili. Si opposero alle posizioni che volevano una composizione tarda del Nuovo Testamento, formando un consenso attorno all'anno 70, più o meno un paio di decenni a seconda dell'esatto documento; sottolinearono allora come il Nuovo Testamento fosse il risultato di un processo durato anni, a partire da strati iniziali attorno ai quali quelli successivi si erano via via cristallizzati. Sostennero anche che il Vangelo di Tommaso, con la sua struttura peculiare, corroborasse l'esistenza della Fonte Q.

La Third Quest

La ricerca del Gesù storico contemporanea è molto viva, specie grazie ad una migliore conoscenza dell'ebraismo del primo secolo, alla rinascita dello studio biblico cattolico, ad una più vasta accettazione dei metodi storici, a indizi sociologici e all'analisi letteraria.[5]

Gli studiosi che fanno riferimento alla Third Quest ("Terza ricerca del Gesù storico") tendono a focalizzare la propria attenzione sugli strati più antichi del Nuovo Testamento per ottenere dei dati che li possano aiutare a ricostruire una biografia del Gesù storico. Molti di questi studiosi si basano sulla critica redazionale dell'ipotetica Fonte Q e su di un ambiente sociale greco-romano "mediterraneo" invece che uno ebraico; essi tendono inoltre a vedere in Gesù un filosofo radicale collegato alla letteratura sapienziale, che lotta per destabilizzare le condizioni economiche della sua epoca. Alcuni studiosi si basano anche sullo studio critico delle fonti non-canoniche per trovare strati testuali antichi che portino indizi su Gesù.

L'ebraicità di Gesù è uno dei temi centrali di questo approccio. Questi studiosi studiano l'archeologia di Israele e l'analisi della letteratura ebraica dell'epoca - comprendente Mishnah, Manoscritti del Mar Morto, Nuovo Testamento (inteso come un testo ebraico) e le opere di Flavio Giuseppe - per ricostruire il modo in cui gli Ebrei del I secolo nelle province romane di Giudea e Galilea vedevano il mondo, e solo successivamente indagano come Gesù si calò in questo mondo, con particolare attenzione all'ambiente sociale in cui visse, piuttosto che sulla sua persona. Questo approccio è intenzionale ed è diretto ad aumentare l'influenza dei criteri scientifici verificabili e a ridurre quella dei criteri personali soggettivi nello studio della figura di Gesù, che essi tendono a vedere come un proto-rabbi che annunciò il Regno dei Cieli.

Note

  1. ^ a b c d Giancarlo Gaeta, Il Gesù moderno, Edizioni Einaudi
  2. ^ Ben Witherington III, The Jesus Quest: The Third Search for the Jew of Nazareth, InterVarsity Press, 1995.
  3. ^ Gregory A. Boyd, Cynic Sage or Son of God: Recovering the Real Jesus in an Age of Revisionist Replies, Victor Books/SP Publications, 1995.
  4. ^ "Reimarus, Hermann Samuel." Cross, F. L., ed. The Oxford dictionary of the Christian church. New York: Oxford University Press. 2005
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m "Historical Jesus, Quest of the." Cross, F. L., ed. The Oxford dictionary of the Christian church. New York: Oxford University Press. 2005
  6. ^ "miracle." Cross, F. L., ed. 'The Oxford dictionary of the Christian church. New York: Oxford University Press. 2005
  7. ^ a b Funk, Robert W., Roy W. Hoover, and the Jesus Seminar. The five gospels. HarperSanFrancisco. 1993. Introduction, p 1-30. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "5GIntro" è stato definito più volte con contenuti diversi
  8. ^ Dale Allison, Jesus of Nazareth, Millenarian Prophet, 1998.
  9. ^ Bart Ehrman, Jesus, Apocalyptic Prophet of the New Millennium, 1999.
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Odcc
  11. ^ http://www.jerusalemschool.org/

Voci correlate