Vangelo di Tommaso: differenze tra le versioni

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== Bibliografia ==
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|titolo=Il Quinto Vangelo (con traduzione del testo copto e confronto critico)
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Versione delle 16:55, 26 mar 2011

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«Questi sono i detti segreti che Gesù, il Vivente, disse e Giuda Tommaso, il Gemello, scrisse.»

Il Vangelo secondo Tommaso (in lingua copta: in copto ⲡⲉ̅ⲩ̅ⲁ̅ⲅⲅ̅ⲉⲗ̅ⲓⲟⲛ̅ ⲡⲕ̅ⲁ̅ⲧⲁ ⲑ̅ⲱ̅ⲙⲁⲥ), noto anche come Vangelo di Tommaso, è un vangelo che raccoglie una serie di 114 detti attribuiti a Gesù. La sua data di composizione è dibattuta tra gli studiosi: alcuni lo ritengono contemporaneo dei vangeli sinottici, se non addirittura antecedente a questi, per cui la loro datazione non è posteriore alla fine del I secolo; altri studiosi ritengono che sia successivo, in quanto mostrerebbe una dipendenza parziale dai vangeli canonici, e lo datano alla metà del II secolo. L'attribuzione pseudepigrafica del vangelo è all'apostolo "Didimo Giuda Tommaso" (sia "Didimo" che "Tommaso" significano "gemello", rispettivamente in greco e aramaico); fu scritto per un gruppo del Cristianesimo delle origini che riconosceva in Tommaso apostolo il proprio maestro.

La visione che emerge da Vangelo secondo Tommaso è che il Regno di Dio sia già presente sulla Terra e che la luce divina, presente all'interno di tutti gli uomini, può permettere loro di vedere il Regno ed entrarvi.

Il testo completo del vangelo è conservato in un manoscritto papiraceo in lingua copta scoperto nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto; tale codice, legato con un metodo ora noto come legatura copta, risale al 340 circa. Dopo il suo ritrovamento, gli studiosi si accorsero che tre frammenti separati della versione greca erano stati già ritrovati a Ossirinco, in Egitto, nel 1897.[1] Nel 1903 altri due frammenti furono scoperti a Ossirinco,[2] apparentemente provenienti dalla stessa raccolta di detti che conteneva i frammenti in greco del Vangelo di Tommaso (P. Oxy. I 1; IV 654; IV 655) e datati alla prima metà del III secolo,[3] mentre un ulteriore frammento greco scoperto nel 1905 è stato datato a prima del 200.[4]

Il Vangelo di Tommaso, che non va confuso col Vangelo dell'infanzia di Tommaso o col Libro di Tommaso il contendente o l'atleta, è considerato un vangelo apocrifo dalle Chiese cristiane moderne.

Testimonianze patristiche e manoscritti

Il Vangelo di Tommaso scomparve quando lo Gnosticismo fu soppresso dai proto-ortodossi. Per secoli ne rimasero disponibili solo citazioni indirette da parte di alcuni Padri della Chiesa.

Tra il 222 e il 235, nella sua opera Refutatio omnium haeresium (5.7.20), Ippolito di Roma riporta una variante del detto 4, che Ippolito dice di aver preso da un testo intitolato Vangelo di Tommaso: «[i Naasseni] ... conservano una tradizione al riguardo nel vangelo intitolato "Secondo Tommaso", che afferma espressamente, "Colui che mi cerca mi troverà in bambini di sette anni e più, poiché lì, nascosto nel quattordicesimo eone, io sono rivelato"». Si tratta dell'unica chiara citazione del Vangelo di Tommaso.

In altri autori del Cristianesimo delle origini è citato il titolo del Vangelo di Tommaso, come ad esempio in Origene di Alessandria (Omelia su Luca, 1; 233 circa), mentre nel IV e V secolo, diversi Padri della Chiesa scrissero che il Vangelo di Tommaso era tenuto in gran considerazione da Mani,[5] anche se potrebbero riferirsi al Vangelo dell'infanzia di Tommaso; altri autori, come Clemente di Alessandria, affermano che vi fossero paralleli tra il Vangelo di Tommaso e altri vangeli non canonici, come il Vangelo degli Ebrei e il Vangelo degli Egiziani.[6][7]

In epoca moderna ne sono stati ritrovati alcuni testimoni frammentarii:

Data di composizione

La datazione del Vangelo di Tommaso è molto discussa; gli studiosi hanno proposto datazioni alte come il 60 e basse come il 140, «a seconda se il Vangelo di Tommaso sia identificato con il nucleo originario di detti, o con il testo pubblicato dall'autore, o con i testi greci o copti, o con i paralleli con altri testi».[8] Datare Tommaso è difficile in quanto, essendo una collezione di loghia senza struttura narrativa, i singoli detti potrebbero essere stati aggiunti gradualmente nel tempo.[9]

Le datazioni possono essere divise in due gruppi: le datazioni "alte", nel caso in cui il nucleo del vangelo sia datato tra il 50 e il 100, dunque prima o all'incirca contemporaneamente alla composizione dei vangeli canonici, e le datazioni "basse", successive alla composizione dei canonici.[10]

Datazione alta

La datazione alta è sostenuta in base a diverse argomentazioni, che riguardano la forma o struttura del vangelo, la sua indipendenza dai vangeli canonici e il ruolo di alcuni apostoli.

Forma del vangelo

Gerd Theissen e Merz sostengono che il genere letterario delle collezioni di detti fu una delle forme più antiche in cui il materiale su Gesù fu tramandato.[11] Asseriscono che altre collezioni di detti, come la fonte Q e la collezione sottostante Marco 4, furono assorbiti in narrazioni più ampie e non esistono più come documenti indipendenti, e che nessuna collezione successiva è sopravvissuta.[11] Meyer afferma anche che il genere letterario delle "collezioni di detti" è indicativo di una composizione risalente al I secolo, e che, in particolare, «l'uso di parabole senza amplificazioni allegoriche sembra essere antecedente ai vangeli canonici».[3]

Indipendenza dai vangeli sinottici

Steven Davies sostiene che l'apparente indipendenza tra l'ordine dei detti in Tommaso e dei loro paralleli nei vangeli sinottici mostra che Tommaso non fu composto a partire da questi e che probabilmente li precedette.[12] Un certo numero di studiosi sostiene che quando i logia di Tommaso hanno paralleli nei sinottici, le versioni di Tommaso sembrano essere spesso più vicine alle fonti; Theissen e Merz ritengono che i detti 31 e 65 siano un esempio di questo fenomeno.[11] Allo stesso modo Earl Doherty sostiene che quando il Vangelo di Tommaso segue la fonte Q o il Nuovo Testamento, mostra una forma meno sviluppata, più "primitiva" o "originale" dei suoi paralleli.[13] Koester concorda, citando in particolar modo le parabole di Gesù contenute nei detti 8, 9, 57, 63, 64 e 65.[4] Nei pochi casi in cui la versione di Tommaso e quella dei sinottici sembrano collegate, ciò dipenderebbe dall'intervento del traduttore dal greco al copto.[4]

Koester sostiene anche che l'assenza in Tommaso di materiali narrativi, come quelli che si trovano nei vangeli canonici, rende improbabile che quello di Tommaso sia «un estratto eclettico dei vangeli del Nuovo Testamento»; [4] Koester cita anche l'assenza dei detti escatologici caratteristici di Q come prova dell'indipendenza di Tommaso da questa fonte.[4]

Indipendenza dal Vangelo secondo Giovanni

Un altro argomento per una datazione alta di Tommaso, presentato come argomento centrale del libro Il vangelo segreto di Tommaso di Elaine Pagels, è l'apparente conflitto tra il Vangelo secondo Giovanni e il Vangelo secondo Tommaso. Alcuni passaggi di Giovanni possono essere compresi solo presumendo l'esistenza di una comunità basata sugli insegnamenti teologici del Vangelo di Tommaso, condivisi quasi completamente dalla comunità di cui Giovanni è espressione eccetto uno: se la comunità che si rifaceva al Vangelo di Giovanni sosteneva la risurrezione dei corpi, il Vangelo di Tommaso è espressione di una comunità che credeva nella risurrezione spirituale rigettando quella fisica. Il Vangelo secondo Giovanni è l'unico vangelo canonico che fa parlare Tommaso apostolo, in tre episodi in cui l'apostolo non dimostra di aver compreso ciò che Gesù dice; è infatti l'unico vangelo che contiene l'episodio dell'incredulità di Tommaso, in cui Tommaso, secondo il racconto di Giovanni, è costretto a riconoscere la fisicità del Gesù risorto. Questa interpretazione del Vangelo secondo Giovanni presuppone l'esistenza della comunità di Tommaso all'epoca della composizione del vangelo giovanneo, datata tra il 90 e il 120, che dunque deve essere posteriore al Vangelo di Tommaso.

Ruolo degli apostoli

Albert Hogeterp afferma che il detto 12 del vangelo, che attribuisce la guida della comunità a Giacomo il Giusto piuttosto che a Pietro, concorda con la descrizione della Chiesa di Gerusalemme delle origini fatta da Paolo di Tarso in Galati 2,1-14[14], descrivendo una tradizione antecedente all'anno 70.[15] Meyer elenca anche l'«incertezza riguardo Giacomo il giusto, fratello di Gesù» come una caratteristica di un'origine nel I secolo.[3]

Nel detto 13, Pietro e Matteo sono rappresentati come incapaci di comprendere il vero scopo o l'identità di Gesù. Secondo Patterson questa potrebbe essere interpretata come una critica contro la corrente cristiana legata al Vangelo secondo Matteo e che «questo genere di rivalità sembra più adatta al I secolo che dopo», quando tutti gli apostoli divennero figure riverite.[16]

Altre argomentazioni

Joseph Lumpkin fa riferimento al viaggio di Tommaso apostolo in India e, nei suoi libri The Tao of Thomas e The Gospel of Thomas afferma che l'ispirazione del Vangelo secondo Tommaso potrebbe non essere affatto gnostica: la lista dei detti potrebbe essere stata scritta da Tommaso dopo che fu esposto alla saggezza del misticismo orientale in Asia Minore e poi interpretata come gnostica. Lumpkin sostiene anche che il Vangelo secondo Tommaso potrebbe essere stato scritto prima del Vangelo secondo Marco: Marco è infatti considerata la fonte degli altri vangeli canonici e il fatto che Tommaso ne sia indipendente testimonierebbe che fu scritto separatamente da Marco o addirittura prima di esso.[17]

Datazione bassa

La datazione bassa di Tommaso lo vuole composto qualche tempo dopo il 100, generalmente attorno alla metà del II secolo; la teoria di Nicholas Perrin sostiene che Tommaso sia indipendente dal Diatessaron siriaco, che fu composto poco dopo il 172.[18]

Una prova a sostegno della datazione bassa di Tommaso è il suo riconoscimento come opera gnostica;[19] lo gnosticismo è uno sviluppo successivo, mentre il cristianesimo delle origini, come evidente dalle lettere di Paolo, fu più ebraico che gentile e concentrato sulla morte e risurrezione di Gesù più che sulle sue parole. A tal riguardo, il Gesù di Tommaso non sembra molto ebreo, e la sua forma corrente potrebbe riflettere l'influsso del pensiero gnostico del II secolo, come il rifiuto del mondo fisico. Si è però iniziato a mettere in discussione l'identificazione di Tommaso con un documento gnostico, in quanto, a differenza di tutti i testi gnostici, il Vangelo di Tommaso non comprende una grandiosa cosmologia mitologica, un sistema complesso di eoni, e neppure una narrazione continua; inoltre non vi si trova menzione di una visione negativa del mondo fisico.

Contenuto

Il manoscritto contiene più di un centinaio (il numero esatto cambia a seconda di come vengono conteggiati) di loghia, ossia frasi attribuibili a Gesù riportate in terza persona ("Gesù disse"), che richiamano alcuni passi dei vangeli canonici, differenziandosene però in maniera significativa verso una visione gnostica del Cristianesimo. Le somiglianze fra numerosi detti riportati nei vangeli canonici con quello di Tommaso ha portato molti studiosi a ritenere che entrambi abbiano una fonte comune, chiamata Fonte Q, dal tedesco Quelle, da parte degli studiosi dei vangeli canonici. Questa ipotesi, suggerita da alcuni papiri di Ossirinco che riportano tre frammenti con loghia contenute anche nel Vangelo di Tommaso, sembra ulteriormente confermata da questo manoscritto.

Gli studiosi riuniti nel Jesus Seminar ritengono che il Vangelo di Tommaso contenga più materiale originale del Vangelo secondo Giovanni,[20] ed infatti lo includono tra i "cinque vangeli".[21]

Esistono anche dei paralleli tra Tommaso e alcuni libri canonici, come la Prima lettera ai Corinzi (1 Corinzi 2,9[22]: «Ciò che occhio non vide e orecchio non udì e mai entrò in cuore d'uomo, questo Dio ha preparato per quelli che lo amano»), simile al detto di Tommaso che dice «Io vi darò ciò che occhio non ha veduto e orecchio non ha udito e mano non ha toccato e non ha mai dimorato nel cuore dell'uomo».

Note

  1. ^ Bernard Pyne Grenfell e Arthur Hunt, Sayings of Our Lord from an early Greek Papyrus (Egypt Exploration Fund; 1897)
  2. ^ Robert Grant e David Noel Freedman, The Secret Sayings of Jesus according to the Gospel of Thomas (Fontana Books, 1960).
  3. ^ a b c Marvin Meyer, Jesus Then & Now: Images of Jesus in History and Christology, Trinity Press International, 2001, p. 73.
  4. ^ a b c d e Helmut Koester, The Nag Hammadi Library in English, E. J. Brill, 1996, p. 125. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "koester" è stato definito più volte con contenuti diversi
  5. ^ Nel IV secolo, Cirillo di Gerusalemme menzionò un "Vangelo di Tommaso" per due volte nel suo Catechesis: «I Manichei scrissero anche un Vangelo secondo Tommaso, che essendo intinto nella fragranza del titolo evangelico corrompe le anime dei semplici» (Catechesis 4.36); «Non fate leggere a nessuno il Vangelo secondo Tommaso: in quanto questo non è il lavoro di uno dei dodici apostoli, ma di uno dei tre perversi discepoli di Mani» (Catechesis 6.31).
  6. ^ Ron Cameron, The Anchor Bible Dictionary, v. 6, p. 535.
  7. ^ Koester 1990, p. 77.
  8. ^ Valantasis, p. 12.
  9. ^ Patterson, Robinson, e Bethge (1998), p. 40
  10. ^ John Meier, A Marginal Jew: Rethinking the Historical Jesus, v. 1, p. 128.
  11. ^ a b c Gerd Theissen, Annette Merz, The Historical Jesus: A Comprehensive Guide, Minneapolis, Fortress Press, 1998, pp. 38–39, ISBN 0800631226.
  12. ^ Correlation Analysis
  13. ^ [1]
  14. ^ Galati 2,1-14, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  15. ^ Albert L A Hogeterp, Paul and God's Temple, Leuven, Netherlands; Dudley, MA, Peeters, 2006, p. 137, ISBN 9042917229.
  16. ^ Patterson et al. (1998), p. 42
  17. ^ Joseph Lumpkin, The Tao of Thomas, Fifth Estate, 2005, p. 152.
  18. ^ Nicholas Perrin, "Thomas: The Fifth Gospel?", Journal of The Evangelical Theological Society 49 (March 2006) pp. 66-80.
  19. ^ Graham Stanton, The Gospels and Jesus, p. 129.
  20. ^ Wright, Nicholas Thomas, Five Gospels but no Gospel, 1999, p.5
  21. ^ The Five Gospels: The Search for the Authentic Words of Jesus (1993) Polebridge Press (Macmillan), ISBN 0-02-541949-8
  22. ^ 1Cor 2,9, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

Bibliografia

  • Barbara Cesa, Taumà, Il Gemello Di gesù( Scopriamo leggendo questo saggio chi era Tommaso attraverso i suoi scritti come il Vangelo di Tommaso e gli atti e perchè e come è diventato potente quanto il Cristo), Varese, Macro Edizioni, 2011.
  • Marco Civra, Il Quinto Vangelo (con traduzione del testo copto e confronto critico), Torino, Marco Valerio, 2001.
  • Marcello Craveri, I Vangeli apocrifi, Torino, Einaudi, 1969.
  • Dart J.; Riegert R.; Crossant D., Il vangelo di Tommaso e come fu scoperto, Amrita, 2000
  • Stevan Davies, The Gospel of Thomas and Christian Wisdom, Seabury, Harper and Row, 1983.
  • Mario Guarracino, Gesù di Tommaso apostolo, Ancona, Filelfo, 1987.
  • James W. Heisig, Il gemello di Gesù (con traduzione del testo copto e confronto critico), Trapani, Il pozzo di Giacobbe, 2008, ISBN 978-88-6124-048-3.
  • Jean-Yves Leloup, Il Vangelo di Tommaso, Appunti di Viaggio, 2003
  • Luigi Moraldi, Testi gnostici (con traduzione del testo copto e confronto critico), Torino, UTET, 1982.
  • Luigi Moraldi, I Vangeli gnostici (con traduzione del testo copto e confronto critico), Milano, Adelphi, 1981.
  • Elaine Pagels, Il vangelo segreto di Tommaso, Milano, Mondadori, 2005, ISBN 8804558194.
  • Nicholas Perrin, Tommaso, l'altro vangelo, Queriniana, 2008.
  • Jurgen Roloff, Gesù, Torino, Einaudi, 2002, ISBN 88-06-16196-2.
  • Rudolf Steiner, Il Quinto Vangelo, Antroposofica.
  • Richard Valantasis, Il Vangelo di Tommaso. Versione copta integrale commentata, Arkelos, 2005

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