Cappuccino (bevanda)

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Cappuccino
Un cappuccino servito nell'apposita tazza.
Origini
Altri nomiCappuccio[1]
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
Diffusionemondiale
Dettagli
Categoriabevanda
Ingredienti principalicaffè e latte montato a crema
Variantibabyccino

Il cappuccino è una bevanda di origine italiana composta da caffè e latte montato a vapore.[2][3]

In Italia, il Paese dove è più diffuso, viene consumato tradizionalmente nel corso della mattina, a colazione o dopo, mai durante i pasti.

Storia ed etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome si riferiva, in passato, tendenzialmente alla somiglianza con il color marrone del saio dei frati minori cappuccini. Le sue origini, infatti, sono strettamente correlate alla diffusione dello stesso caffè in Europa e, in particolare, nell'Impero austriaco del XVII-XVIII secolo. Una leggenda molto diffusa lega il suo nome alla vicenda di un frate cappuccino, tal padre Marco d'Aviano, un presbitero friulano inviato nel settembre 1683 da papa Innocenzo XI a Vienna, con l'obiettivo di convincere le potenze europee a una coalizione contro gli Ottomani musulmani che la stavano assediando; questi, in una caffetteria viennese, avrebbe "corretto" per la prima volta il gusto troppo forte del caffè con del latte, e la nuova bevanda sarebbe stata soprannominata kapuziner, ovvero «cappuccino» in tedesco.

Sebbene sia più corretto chiamare la bevanda di allora del semplice caffellatte, non è dato sapere come siano andate realmente le cose. Pare che già un certo Johannes Theodat, titolare di una delle prime caffetterie viennesi, avesse già sperimentato nuove miscele di bevande al caffè. Un'altra ipotesi infatti, riconduce l'invenzione a un altro caffettiere, Franciszek Jerzy Kulczycki, il quale nel 1685, sempre a Vienna, si impossessò di ingenti quantità di caffè abbandonate dai musulmani e, per renderlo più dolce, lo corresse con latte e miele; sempre secondo la leggenda, lo stesso vi avrebbe anche intinto una variante del kipferl, un dolce risalente al XIII secolo e antenato del croissant, e la cui forma ricorda una mezzaluna, quindi in segno di sprezzo per gli Ottomani invasori.

Nel corso del XVIII secolo, il cosiddetto kapuziner si arricchì di nuovi aromi, spezie e panna montata in cima, diffondendosi soprattutto in Friuli Venezia Giulia e in tutto l'Impero austro-ungarico. Alla fine dello stesso secolo, la moda del cappuccino si era concentrata soprattutto sulla preparazione manuale della schiuma da latte in cima; ma fu solo all'inizio del XX secolo, con l'introduzione sul mercato delle prime macchine da caffè espresso, che la bevanda cominciò a prendere l'attuale forma, grazie alla preparazione della schiuma da latte attraverso il beccuccio a vapore.

Preparazione[modifica | modifica wikitesto]

Due cappuccini; quello a sinistra è guarnito con un disegno artistico, mentre quello a destra con una spolverata di cacao.

In Italia, solitamente viene bevuto zuccherato, spesso accompagnato da cornetti, croissant o altri prodotti da forno o di pasticceria. Il cappuccino di solito è composto da circa 125 mL di latte e 25 mL di caffè. La schiuma (o, meglio, crema), che viene normalmente preparata con il beccuccio del vapore ma può essere ottenuta anche per mezzo di strumenti chiamati montalatte,[4] dev'essere di bell'aspetto, densa, non ariosa e in quantità pari a circa un terzo della tazza da cappuccino. Il “disciplinare” del cappuccino stabilisce che lo stesso debba presentarsi con una prevalenza di caffè affiorante in superficie o almeno con un cerchio scuro a contatto delle pareti della tazza; tuttavia in alcuni luoghi e addirittura in intere regioni si è affermata una versione della bevanda con superficie completamente bianca formata dalla schiuma di latte, cui a rigore non spetterebbe il nome cappuccino. Da qualche tempo, per rifinire, si aggiunge una eventuale spolverata di cacao o di cannella in polvere.

Esistono molte varianti nel mondo. In Italia le principali versioni sono cappuccino scuro e cappuccino chiaro, in base alla quantità di caffè normale o ridotta. Ultimamente ad accrescere l'estetica del cappuccino ci sono le moderne tecniche dell'art coffee o latte art, con le quali è possibile decorarlo tramite disegni fatti con il bricchetto del latte[5] o strumenti manuali.

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Il babyccino è un cappuccino senza caffè che può essere all'occorrenza insaporito con altri ingredienti tra cui polvere di cacao, cioccolato, cannella e marshmallow. Alcuni sostengono che questa bevanda, diffusa nei paesi anglosassoni, abbia avuto origine nel Nord America, mentre altri asseriscono risalga ai primi anni 2000. La parola babyccino è comparsa per la prima volta nei dizionari di lingua australiana nel 2016.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cappuccio, su grandidizionari.it.
  2. ^ Cappuccino Italiano Certificato, su espressoitaliano.org. URL consultato il 24 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2014).
  3. ^ Cappuccino, su cibo360.it.
  4. ^ (EN) 10 montalatte per preparare fantastici cappuccini come al bar, su elle.com. URL consultato il 23 novembre 2020.
  5. ^ Luigi Manzo, Allenarsi con la crema di latte, su aibmproject.it, 10 maggio 2014.
  6. ^ Arriva il babyccino, la bevanda dei bar del futuro. Perché la cultura del caffè si impara da bambini, su gamberorosso.it. URL consultato il 10 novembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Venturo e Maria Teresa Ugazio, Il cappuccino: tradizione e arte della bevanda che ha conquistato l'Italia, Santhià, GS, 1999, SBN IT\ICCU\REA\0046696.
  • Rita Leone, Un cappuccino, grazie, Ravenna, Sensoinverso, 2015, ISBN 978-88-6793-155-2.

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