Moni Ovadia

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Moni Ovadia nel 2010

Salomone Ovadia, detto Moni (Plovdiv, 16 aprile 1946), è un attore, cantante e scrittore italiano di origine bulgara.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Plovdiv, in Bulgaria, si trasferisce quasi subito con la famiglia a Milano. La sua è una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ma di fatto impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza influenzerà profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell'Europa orientale.

Ovadia si laurea in scienze politiche all'Università Statale di Milano. Contemporaneamente al suo percorso accademico muove i primi passi artistici sotto la guida di Roberto Leydi, con cui inizia la sua carriera di cantante e musicista nel Gruppo dell'Almanacco Popolare, guidato da Sandra Mantovani. Nei primi anni settanta è fondatore del Gruppo Folk Internazionale, poi Ensemble Havadià, dove suona il violino, la chitarra e la tromba, con il quale realizza gli album Festa Popolare, Daloy Polizei, Il Nonno di Jonni, Le Mille e una Notte e (già con il nome di Ensemble Havadià) Ensemble Havadià e Specchi. Suonando questo nuovo (per l'epoca) genere musicale, che oggi potremmo definire folk-progressivo, gira i maggiori festival europei di musica folk. Insieme agli Stormy Six anima la cooperativa l'Orchestra, primo esempio di etichetta indipendente italiana.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

L'esordio teatrale è del 1984. Nel 1987, per il Festival di cultura ebraica del Teatro Pier Lombardo di Milano (ora Teatro Franco Parenti), è protagonista dello spettacolo Dalla sabbia dal tempo scritto e diretto da Mara Cantoni, che mette in evidenza le sue capacità di attore-cantante. Nel 1990 fonda la TheaterOrchestra e lavora con il CRT Artificio di Milano, con cui produce Golem, che condurrà in tournée a Bari, Milano, Roma, Berlino, Parigi e New York.

Sempre nello stesso anno è Giovanni V, re del Portogallo (attore e voce recitante) nella prima rappresentazione al Teatro Lirico per il teatro alla Scala di Milano di Blimunda di Azio Corghi con i Swingle Singers diretto da Zoltán Peskó.

La grande svolta è lo spettacolo Oylem Goylem ("Il mondo è scemo" in lingua yiddish), con cui si impone all'attenzione del grande pubblico. Lo spettacolo fonde abilmente musica klezmer, che Ovadia canta con voce profonda e appassionata, a riflessioni condotte alla luce della cultura e del witz, il tradizionale umorismo ebraico, a storielle e barzellette. Lo spettacolo fu ripreso dalle reti Rai e, nel 2005, pubblicato in cofanetto e DVD da Einaudi.

Nel 1994 inizia a lavorare con Roberto Andò, all'opera multimediale Frammenti sull'Apocalisse, presentato poi al Festival Roma Europa nel luglio 1995. All'inizio del 1995 allestisce con Mara Cantoni Dybbuk, uno spettacolo sull'Olocausto, che diventa uno egli eventi più importanti della stagione teatrale. Nello stesso anno debutta Taibele e il suo demone, con Pamela Villoresi. Sempre nel 1995 nasce Diario ironico dall'esilio scritto con Andò e prodotto per il Teatro Biondo Stabile di Palermo.

Nel febbraio 1996, con Mara Cantoni e il Piccolo Teatro di Milano, è in scena con Ballata di fine millennio, che porta in tournée in tutta Italia. Nello stesso anno si presenta al Festival di Gibellina con lo spettacolo Pallida madre, tenera sorella, per la regia di Piero Maccarinelli.

Per il Teatro Biondo torna a lavorare nel 1997, ancora una volta con Andò, che dirigerà poi il loro Il caso Kafka. Nell'ottobre 1998 è in scena uno spettacolo prodotto in esclusiva per il Teatro Stabile di Trieste e intitolato Trieste... ebrei e dintorni. Del mese successivo, al Piccolo Teatro di Milano esce: Mame, mamele, mamma, mamà..., che lui scrive dirige e interpreta con la TheaterOrchestra.

Nel dicembre 1999 è la volta di Joss Rakover si rivolge a Dio, seguito l'anno dopo da Tevjie und mir. Da questo spettacolo nel 2002 Ovadia trae e interpreta la versione italiana de Il violinista sul tetto. Nel 2001 debutta uno spettacolo sul denaro, chiamato Il Banchiere errante. Infine nel 2003 ha prodotto il lavoro L'armata a cavallo.

Nel 2005 collabora con i Modena City Ramblers nel loro album dedicato ai 60 anni della liberazione dell'Italia dall'occupazione nazifascista, Appunti partigiani, prestando la propria voce per la canzone Oltre il ponte. Nel 2005 è vincitore del premio Colombe d'Oro per la Pace, premio assegnato annualmente dall'Archivio Disarmo a una personalità distintasi in campo internazionale.

Dal 2003 al 2008, per sei edizioni (due mandati) è stato direttore artistico di Mittelfest di Cividale del Friuli. Nella stagione teatrale 2008/2009 è in tournée con lo spettacolo La bella utopia, sulla storia del comunismo in Unione Sovietica.

Nel 2015 è in scena con Le supplici di Eschilo al teatro greco di Siracusa, regia di Moni Ovadia e Mario Incudine, traduzioni in lingua siciliana di Mario Incudine e Kaballà, musiche originali di Mario Incudine.

Dal dicembre 2020 è direttore generale del Teatro Comunale di Ferrara.[1]

Cinema, TV e radio[modifica | modifica wikitesto]

Oltre a spettacoli teatrali Ovadia ha nel proprio curriculum anche partecipazioni a film e programmi televisivi. È stato fra i protagonisti con Bruno Ganz del Diario senza date di Andò, che ha partecipato poi alla Mostra del Cinema di Venezia. In seguito ha prestato il volto ad altri lungometraggi, come La vera vita di Antonio H. di Enzo Monteleone, dove interpreta un musicista ebreo, Caro diario di Nanni Moretti e Facciamo paradiso di Mario Monicelli.

Ha condotto nel 1994 anche il programma radio Note spettinate, andato in onda su Radio2, di cui è stato con Mara Cantoni anche autore.

Nel 2006 interpreta un monaco benedettino nel film Nicola, lì dove sorge il sole per la regia di Vito Giuss Potenza.

Nel 2007 ha partecipato come narratore al film Zero - Inchiesta sull'11 settembre dei registi Franco Fracassi e Francesco Trento, tratto da una sceneggiatura di Giulietto Chiesa.

Nel 2009 ha interpretato un rabbino nel film Mi ricordo Anna Frank.

Ovadia nel 2019

Dal 2022 è direttore artistico del Terni Film Festival.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Ovadia è vegetariano, per ragioni sia di salute sia di etica.[2]

Dal 1997 è sposato con la stilista e costumista Elisa Savi.[3]

Attivismo politico[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni regionali lombarde del 2010 è candidato nel listino bloccato del candidato della Federazione della Sinistra (FDS) Vittorio Emanuele Agnoletto senza essere eletto.

Alle elezioni politiche del 2013 ha dichiarato di votare la lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.[4] Alle elezioni europee del 2014 è invece sceso in campo direttamente candidandosi per L'Altra Europa con Tsipras; a seguito della consultazione elettorale del 25 maggio è stato eletto al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia nord-occidentale (che raccoglie i collegi di Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta).[5]. Con 33.478 è il primo nella circoscrizione nord-ovest per la Lista Tsipras (di cui vengono eletti alle europee 2014 anche Barbara Spinelli ed Eleonora Forenza[6][7]) ma rinuncia al seggio, come annunciato fin dall'inizio[8], in favore del primo dei non eletti della sua circoscrizione[9]: il capolista nel nord-ovest Curzio Maltese.

Il 29 agosto 2014, poco dopo la prima tregua "duratura" dall'inizio dell'operazione Margine di protezione tra Israele e la striscia di Gaza, Ovadia rilascia una nuova intervista ad il Fatto Quotidiano in cui spiega perché sostiene i diritti dei palestinesi e come l'ossessione per l'antisemitismo e per la Shoah, insieme all'ultranazionalismo israeliano, siano strumentalizzati da Israele e dalla destra "reazionaria" di Netanyahu per continuare ad uccidere ed a colonizzare i territori palestinesi attraverso la propaganda[10]. La sua figura è oggetto di controversie in seno all'ebraismo italiano, come risulta da Moked, organo telematico dell'UCEI.

Nel 2016 ha espresso posizioni vicine al movimento No Cav schierandosi a favore della tutela delle Alpi Apuane[11][12].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha coprodotto anche cd con le musiche di alcuni spettacoli: Oylem Goylem, Dybbuk, Ballata di fine millennio e Nigun.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Moni Ovadia direttore di teatro nella Ferrara leghista: "Scelta anticonformista, grazie" - Il Resto del Carlino
  2. ^ Intervista di Moni Ovadia per l'OIPA Archiviato il 2 settembre 2010 in Internet Archive.
  3. ^ https://www.iodonna.it/personaggi/star-italiane/2020/02/27/moni-ovadia-ed-elisa-savi-il-nostro-amore-e-uno-spettacolo/
  4. ^ Elezioni 2013 - Per chi votano Travaglio, Guzzanti, Scanzi, ecc. Tra Rivoluzione Civile e il Movimento 5 Stelle, su polisblog.it. URL consultato il 25 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2013).
  5. ^ Ovadia si candida con Tsipras, su unita.it, L'Unità.it. URL consultato il 26 marzo 2014 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2014).
  6. ^ Elenco europarlamentari, dal sito del Parlamento Europeo, su europarl.europa.eu.
  7. ^ Scarica elenco europarlamentari de L'Altra Europa con Tsipras, su europarl.europa.eu, Parlamento Europeo.
  8. ^ Rachele Gonnelli, Ovadia si candida con Tsipras, su unita.it, 7 marzo 2014 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2014).
  9. ^ Spinelli si tiene il seggio, psicodramma Tsipras - Politica - l'Unità - notizie online lavoro, recensioni, cinema, musica Archiviato l'11 giugno 2014 in Internet Archive.
  10. ^ Gaza, Moni Ovadia: "Io, ebreo, sostengo i diritti palestinesi. Ecco perché", su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 28 agosto 2014.
  11. ^ Carrara, in difesa delle Alpi Apuane l'appello di scrittori e intellettuali, su la Repubblica, 7 settembre 2016. URL consultato il 3 agosto 2021.
  12. ^ Appello alla Corte Costituzionale contro la privatizzazione e lo sfruttamento delle Alpi Apuane, su Il Giornale dell'arte. URL consultato il 3 agosto 2021.
  13. ^ Vincitori del Premio Musatti, su Società psicoanalitica italiana. URL consultato il 10 novembre 2023 (archiviato il 28 maggio 2023).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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